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ISERNIA – Isernia è un’antica colonia romana, risalente al 263 a.C. All’interno del territorio comunale sono presenti vari reperti archeologici, tutti di notevole importanza. Uno dei più importanti edifici giunti sino a noi è il Tempio di Giove. I resti del Tempio di Giove sono sotto alla Cattedrale di Isernia, visibili in parte sotto alla Cattedrale, ed in parte sotto il cortile dell’episcopio. Nelle foto: la Cattedrale, la fontana.

IL MUSEO PALEOLITICO – Ventisei anni fa la Rivista americana Nature dedicava la copertina al giacimento preistorico di Isernia La Pineta. La novità della scoperta consisteva nella gran quantità di reperti, ma soprattutto essa contribuiva, in modo determinante, a sostenere l’età remota del primo popolamento del nostro continente. Il giacimento paleolitico di Isernia La Pineta è una delle più complete testimonianze della storia del popolamento umano dell’Europa. I dati emersi con gli scavi sistematici e con lo studio interdisciplinare, attivati a partire del 1978, hanno consentito di ricostruire nel tempo, anche negli aspetti particolareggiati, la vita e l’ambiente naturale in cui visse l’uomo circa 700.000 anni fa.

LA CITTA’ SANNITA DI PIETRABBONDANTE – Il territorio di Pietrabbondante, nel cuore del Sannio Pentro, è caratterizzato da emergenze archeologiche di notevole interesse con testimonianze più antiche, risalenti al V secolo a.C.

VASTOGIRARDI – Il santuario sannitico, in località S. Angelo, si trova a circa un chilometro da Vastogirardi, nel cuore del Sannio Pentro. È posto alle pendici del Monte Capraro e ai margini di un’ampia area pianeggiante bagnata da una sorgente e frequentata già a partire dalla fine del IV secolo a.C. Il tempio viene costruito tra il 130-120 a.C. e utilizzato ancora in età imperiale. Tra i numerosi materiali rinvenuti si segnalano una statuetta di bue, una placchetta fittile raffigurante un naso e due occhi e numerosi unguentari in vetro e terracotta che hanno portato ad ipotizzare l’esistenza di riti di guarigione connessi all’acqua della vicina sorgente, chiamata ancora oggi “l’acqua degli angeli”.
